Bonifica delle rogge demaniali facenti parte del sito inquinato di interesse nazionale “Trento nord”

Cooperative interessate:

Cooperativa Lagorai, Ecoopera Soc. Coop.

Il Progetto

La bonifica dei corsi d’acqua a Trento Nord, vicino agli ex impianti chimici Sloi e Carbochimica, ha segnato un intervento cruciale per la rimozione dell‘inquinamento accumulato da sostanze chimiche pericolose. Finanziata dalla Provincia autonoma di Trento e dal ministero dell’Ambiente, l’operazione si è concentrata sulle rogge, in particolare su quelle a nord di via Fratelli Fontana, attraversando i terreni delle vecchie fabbriche. Questo progetto di risanamento ambientale ha incluso diversi lotti, mirati al trattamento delle acque di Lavisotto e Primaria di Campotrentino, oltre ad altre zone critiche.

L’opera ha tenuto conto delle specificità morfologiche e del livello di contaminazione dei diversi corsi d’acqua, richiedendo strategie di bonifica mirate. L’intervento, suddiviso in lotti, ha permesso di affrontare con precisione ogni area, dal tratto a monte di via Fratelli Fontana fino alle sezioni tombinate sotto la città.

Il primo lotto di lavori, dal costo di oltre 6,5 milioni di euro, ha riguardato l’asporto di strati di materiale contaminato fino a 80 centimetri di profondità, con il successivo trasporto dei rifiuti a impianti specializzati. La bonifica è progredita da monte verso valle, garantendo la pulizia senza compromettere le aree già trattate, con l’applicazione di misure di sicurezza specifiche per proteggere gli operatori e l’ambiente.

Particolare attenzione è stata rivolta alla gestione dell’acqua e al sostegno dei terreni vicini, con la realizzazione di paratie lungo le infrastrutture critiche. La sicurezza sul lavoro è stata una priorità, con l’adozione di dispositivi di protezione individuale e l’installazione di strutture mobili per confinare e purificare l’aria nei siti di scavo.

L’intervento ha visto anche l’applicazione di protocolli per la sicurezza ambientale e la tracciabilità dei trasporti dei materiali contaminati, sotto la supervisione dell’Agenzia Provinciale per la protezione dell’Ambiente, assicurando un monitoraggio costante delle operazioni e dell’impatto sul territorio.